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Giunone Sospita (ovvero propizia, salvatrice) era la dea
venerata nella mitologia romana, conosciuta come Uni in Etruria. Ella era ben riconoscibile grazie agli attributi con cui veniva rappresentata: pelle di capra sul capo e lancia sempre a portata di mano.
La pelle di capra e il serpente le danno una connotazione di Dea Terra, colei che dà la vita, che nutre e che fa morire.
Alla dea Sospita venivano chieste previsioni circa il
raccolto. L'autore latino Properzio ci narra che in
primavera, le maze, ossia un gruppo di fanciulle vergini, si recava al tempio della dea per offrirle in dono delle focacce: se il dono veniva accettato il raccolto sarebbe stato fruttuoso, al contrario una donna impura sarebbe stata sacrificata per scongiurare la carestia.