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Aleksandar Vucic, il presidente della Serbia, ha cancellato l'EuroPride, la settimana di festeggiamenti LGBTQ che doveva cadere dal 12 al 18 settembre.
"Questa è una violazione dei diritti delle minoranze", ha riconosciuto Vucic, "ma in questo momento lo stato è messo sotto pressione da numerosi problemi". Ha citato le tensioni con il Kosovo, i problemi economici e le preoccupazioni per i manifestanti anti-gay. L’evento, molto atteso, porterebbe per le strade di Belgrado oltre 15 mila partecipanti, provenienti dall’estero.
L'annuncio ha scioccato gli organizzatori, che vogliono comunque garantire l’evento che dal 1992 viene ospitato da una città europea. Hanno detto anche di essere pronti ad avviare una contestazione legale e che una cancellazione violerebbe i loro diritti di libertà di riunione e di espressione, dettagliati nella Costituzione serba e protetti dalla legge europea sui diritti umani.